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La Villa

Il progetto del grande edificio che per primo celebra l’importanza del casato, viene affidato da Bartolomeo Corsini all’architetto e pittore Santi di Tito, che inizia a costruire Le Corti a partire dal 1600. Quattordici anni più tardi, il complesso è completato: un imponente fabbrica quadrangolare con due possenti torri che guardano verso Firenze.

La Villa

Il progetto del grande edificio che per primo celebra l’importanza del casato, viene affidato da Bartolomeo Corsini all’architetto e pittore Santi di Tito, che inizia a costruire Le Corti a partire dal 1600. Quattordici anni più tardi, il complesso è completato: un imponente fabbrica quadrangolare con due possenti torri che guardano verso Firenze.

L'architettura

La maestosa forma tardo rinascimentale che ancora oggi possiamo apprezzare è quella progettata da Santi di Tito all’inizio del Seicento. Le quattro facciate sono scandite da serie regolari di finestre dal classico disegno rinascimentale con cornici in pietra serena: più complesse e decorate quelle al piano terra, protette anche da antiche inferriate. I due piani sono divisi da un elegante marcapiano, sempre in pietra serena, che corre lungo tutti i quattro fronti. La Villa fu restaurata con grande cura da Don Tommaso a fine Ottocento e nuovamente nel 1992 da Don Duccio e Donna Clotilde che, eletta Le Corti a loro dimora abituale, hanno intrapreso un intenso lavoro di recupero, culminato nel 2001 con il grande restauro dei tetti e delle facciate.

Gli interni

Cuore della struttura è il vasto cortile interno, anch’esso quadrangolare, circondato da un loggiato ad archi a tutto sesto con volte a crociera: da qui si accede alle sale del piano terra. Tra queste, di particolare fascino è la Sala delle Donne, così chiamata perché alla fine del XIX secolo venne decorata dal pittore Gaetano Bianchi con gli stemmi delle casate nobiliari della dame andate in spose ai principi Corsini. A seguire, in infilata, si trovano le altre sale, in ciascuna delle quali è svolto un tema particolare, come la Sala dei Titoli con le volte decorate con le imprese dei membri della famiglia Corsini o la Sala Clemente dedicata all’omonimo Papa Corsini. Dal Salone di Tramontana, caratterizzato dal camino in pietra serena, si accede ai giardini attraverso il grande portone in pietra.

L'Archivio storico

Dal 2014 il primo piano ospita lo straordinario Archivio storico della Famiglia Corsini, considerato uno dei cinque archivi privati più importanti d’Italia. Oltre 15.000 unità archivistiche tra mappe, pergamene, filze, corrispondenze diplomatiche, registri fascicoli commerciali o amministrativi che raccontano mille anni di storia della famiglia Corsini, tra la Toscana, l’Italia e l’Europa. L’Archivio, allestito al primo piano, si snoda lungo un chilometro e duecento metri di scaffali di documenti, tra questi anche una ricchissima raccolta fotografica. Si tratta di un patrimonio di conoscenza ingentissimo a disposizione degli studiosi di diversi ambiti: storico, artistico, economico, sociale, politico, geografico.

L’Archivio è visitabile privatamente su appuntamento.

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